Recensione di “La chiave di Niche” di Francesca Broso
“Avevano deciso di darmi quel nome un po’ strano, che da piccola mi fece tanto soffrire. Mio padre, un pittore veneziano, era ossessionato dai classici e soprattutto, dalla scultura greca.” (cit.)
Niche è un’insegnante di lingue del liceo. Ama il suo lavoro e adora la letteratura inglese. La sua vita ruota, quasi interamente, intorno agli impegni scolastici e al tempo trascorso con le sue due più care amiche e confidenti.
“Di solito non mi toccava proprio nulla, non mi interessava mai niente e nessuno. Non dico di essere diventata cinica e apatica ma le vere emozioni, ormai, le ricavavo solo dai libri e dalle poesie.” (cit.)
Tra gli insegnanti con cui lavora c’è Giacomo, un uomo che la corteggia e che, pian piano, diventa una presenza sempre più fastidiosa e invadente. La giovane conserva a casa una scatola che le ha lasciato la nonna prima di morire. Il dono è accompagnato da un sibillino messaggio: “Regina Vittoria, prendi il tuo regno”. Ancora sofferente per la perdita della nonna, Niche ha sempre rimandato il momento per indagare sul senso di quel messaggio e della chiave contenuta nella scatola.
“Non che io abbia mai pensato che avere qualcuno al mio fianco rappresentasse un’ineluttabile fonte di felicità: stavo bene anche da sola, ma qualora avessi trovato uno spirito a me affine, qualcuno da cui sapere cosa aspettarsi, non mi sarebbe affatto dispiaciuto. A frenarmi era il fatto che, dopo tanti anni passati da sola, era come se ormai avessi dimenticato cosa volesse dire effettivamente avere una relazione.” (cit.)
Niche è sola da molto tempo e si è convinta di non essere fatta per la vita di coppia, si ritiene, ormai, incapace di condividere il suo quotidiano e creare una relazione stabile con un uomo.
Un giorno la giovane scopre che, vicino alla scuola in cui insegna, è stato inaugurato un caffè letterario, un locale diverso dai soliti bar in cui sono presenti scaffali ricolmi di libri e comode poltrone dove gli avventori possono comodamente leggere mentre consumano i loro ordini. Il bar è gestito da Leonardo, un uomo a dir poco affascinante di cui la donna impiega un istante a invaghirsi. Niche e Leonardo si scoprono immediatamente molto complici e affini, condividendo, in primis, la passione per la letteratura e i libri.
“Il mio cuore si stava aprendo a nuove prospettive, non me lo stavo inventando e nemmeno stavo sognando, me ne dava conferma quella strana sensazione di testa leggera e un po’ sfuggente, contornata dalle mie guance più rosa di ieri e da uno strano calore al basso ventre, ogni qualvolta ripensavo ai miei piedi ballare su quel selciato di sassolini, al ritmo di ‘Wuthering Heights’.” (cit.)
Niche si accorge che qualcosa, in lei, sta cambiando. Leonardo sta riuscendo a farle battere nuovamente il cuore e a far apparire all’orizzonte il desiderio di vivere il grande amore.
Il legame che sta nascendo tra i due scatena, però, la gelosia di Giacomo che inizia a comportarsi come un vero e proprio pericoloso stalker. Niche si ritrova, così, a vivere momenti di reale ansia e paura, terrorizzata all’idea che l’uomo possa arrivare a farle del male.
Francesca Broso ci regala una storia intensa e delicata che ruota intorno al personaggio di Niche e ci accompagna fin dentro l’anima della giovane, facendoci vivere, insieme con lei, il suo ritorno alla vita. Il personaggio della protagonista è magistralmente costruito e descritto e risulta naturale e immediato, per il lettore, percepire le sue emozioni e i suoi stati d’animo, sia per quanto riguarda l’evoluzione delle sue vicende sentimentali con Leonardo, sia per il crescente timore nei confronti di Giacomo, via via che le attenzioni che le rivolge divengono una vera e propria azione di stalking.
Sebbene le vicende legate ai comportamenti sempre più esasperati del collega rifiutato introducano nel racconto elementi di pathos e tensione, sono stato profondamente colpito dalla bellezza del personaggio di Niche. Il desiderio di una relazione che torna ad affacciarsi nella sua vita, una rinnovata fiducia e voglia di amare ed essere amata sono, a mio parere, l’elemento avvincente di questo romanzo: una donna che sta, finalmente, facendo pace con se stessa, con il passato doloroso che ha lasciato ferite tanto difficili da rimarginare. Un cuore che diventa pronto a pulsare di nuovo permettendo a Niche, allo stesso tempo, di aprire la scatola donatale dalla nonna, per troppo tempo accantonata e dimenticata. La chiave del regno che la giovane donna ha sempre sognato e desiderato: una vita nuova, ricolma di tutto l’amore che si merita.
L’autrice
Francesca Broso nasce a Varese nell’estate del 1985. Italiana di cittadinanza ma inglese nel cuore, scrive e immagina storie sin da bambina, sempre davanti a una immancabile e fumante tazza di tè. È laureata in Lingue e letterature straniere e specializzata in Scrittura creativa all’Università Cattolica di Milano.
Adora leggere e viaggiare, ha esplorato il Regno Unito in lungo e in largo. È insegnante di inglese in una scuola superiore ed esprime la sua fervida immaginazione scrivendo storie che parlano di donne.
La scheda del libro
Autore: Francesca Broso
Titolo: La chiave di Niche
Editore: Blitos Edizioni
Pagine: 192
Data di pubblicazione: 5 Maggio 2021
Genere: Narrativa contemporanea